“Camera con crimini” di Bobrick e Clark
Un triangolo apparentemente classico: lui, lei.l’altro;
lui: è il bravo marito campione di affidabilità, di protezione, di fedeltà assoluta, ma accusato dalla moglie di essere prevedibile, monotono, tipico rappresentante del ceto medio.
Lei: fortemente smaniosa di “sbocciare” come donna e di innalzare continuamente il suo livello di aspirazione, è irrequieta, contraddittoria, incontentabile e incontenibile, terribilmente seducente e compiaciuta della sua femminilità.
L’altro, il classico scapolo dongiovanni, belloccio, sciupafemmine, posizionato, tende a perpetuare il suo stile di vita scapigliato, con il rifiuto di qualsiasi impegno e responsabilità. Se i tre appartengono a categorie note e diffuse, direi quasi paradigmatiche di tipi umani, non altrettanto si può dire delle movimentate vicende di cui i nostri sono protagonisti. Ogni azione infatti è trasportata su un piano surreale, si parla e si agisce per iperbole, col risultato di una velata satira e di una piacevolissima ed elegante comicità.